By Umberto Eco
Simone Simonini è un falsario. Si sposta nell'Europa ottocentesca offrendo i propri servigi a governanti, poliziotti e servizi segreti. Messe nere e attentati dinamitardi, gesuiti, massoni, camicie rosse e carbonari, il suo genio bilioso plasma in silenzio l. a. storia, seminando dietro di sé una scia di rovine e dolore. Dal naufragio in cui muore Ippolito Nievo, all'affaire Dreyfus, alla spettacolare invenzione dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion.
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E per spiare dal di dentro attraverso la porta gli studenti che spiano attraverso la porta. E non solo gli studenti. S’imparano molte cose su usi e frequentazioni di adulti, e possono sempre servire. La cosa che più mi diverte è individuare ai tavoli la natura dei vari magnaccia in attesa, alcuni di loro sono mariti che campano sulle grazie della moglie, e questi stanno tra loro, ben vestiti, fumando e giocando a carte, e l’oste o le ragazze parlano di loro come del tavolo dei cornuti; ma nel Quartiere Latino molti sono ex studenti falliti, sempre tesi nel timore che qualcuno gli soffi la loro rendita, e spesso tirano fuori il coltello.
Il mattino dopo, il martedì 22 marzo, svegliandomi come Dalla Piccola, non solo mi sarei trovato smemorato ma non avrei neppure trovato la tonaca ai piedi del letto. Come Dalla Piccola, smemorato, avrei trovato una tonaca di ricambio nel corridoio e avrei avuto tutto il tempo per fuggire nello stesso giorno ad Auteuil, salvo cambiare idea a fine giornata, riprendere coraggio e tornare a Parigi a sera tarda nell’appartamento di impasse Maubert, deponendo la tonaca sull’attaccapanni della camera da letto, e risvegliandomi, smemorato di nuovo, ma come Simonini, il mercoledì, credendo che fosse ancora il martedì.
Innestate, come si fa con le piante, un francese con un ebreo (magari di origine tedesca) e avrete quello che abbiamo, la Terza Repubblica… Se mi son fatto francese è perché non potevo sopportare di essere italiano. In quanto piemontese (per nascita), sentivo di essere soltanto la caricatura di un gallo, ma dalle idee più ristrette. I piemontesi, ogni novità li irrigidisce, l’inatteso li terrorizza, per farli muovere sino alle Due Sicilie (ma nei garibaldini c’erano pochissimi piemontesi) ci sono voluti due liguri, un esaltato come Garibaldi e uno iettatore come Mazzini.